Descrizione
Storia della madre fascista che chiese di comandare il plotone d’esecuzione dei partigiani
Il libro racconta una pagina sconosciuta della Resistenza nel Novarese. La condanna a morte di una diciassettenne fascista nel gennaio ’45, Francesca Longhi, accusata di essere una spia e di aver causato, con le sue rivelazioni, decine di attentati mortali ai danni dei partigiani. I genitori, ignari di tutto, messi di fronte ai delitti della figlia, finirono per abbandonarla al suo destino. La madre, dopo aver letto sul diario della ragazza i particolari delle sue “soffiate”, chiese di comandare il plotone di esecuzione. Richiesta che fu respinta.
Fu eseguita la condanna a morte dopo violenze e sevizie, e fu fatto scempio del povero corpo.
Gli autori, cugini della condannata a morte, ricostruiscono la vicenda mettendo a confronto le memorie familiari con le rivelazioni inedite del capo partigiano che decise l’operazione.
Perché comprarlo?
• Si tratta di una storia inedita che può essere apprezzata dagli storici del periodo e da quanti sono interessati alle vicende finali della seconda guerra mondiale.
• Il libro può essere utilizzato anche come testo didattico per comprendere l’assurdità della guerra (contiene anche una breve scheda storica del secondo conflitto mondiale).
Destinatari
Studenti scuole superiori e adulti appassionati degli eventi bellici di cui sono stati testimoni o che hanno ascoltato da chi li ha vissuti personalmente.